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La Reggia di Caserta

La Reggia di Caserta

di Dario Ganz -
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"Il sogno di re Carlo Nel 1734 il diciottenne Carlo di Borbone (1716-1788) giunge al trono di Napoli, un regno tornato indipendente dopo oltre 200 anni. Figlio di Elisabetta Farnese e Filippo V, il sovrano porta in sé il segno di una cultura illuminata che gli consentirà di avviare importanti azioni di rinnovamento. Negli anni ’40 del Settecento il re comincia a immaginare un progetto visionario senza precedenti sul territorio. Il sogno di re Carlo prende forma nel 1750, con l’acquisto del feudo di Caserta per la cifra di 489.348,13 ducati. L’idea di costruire una nuova capitale nell’entroterra, non lontano da Napoli, prende vita grazie ai progetti dell’architetto Luigi Vanvitelli (1700-1773)..."

https://reggiadicaserta.cultura.gov.it/scopri-il-complesso/parco-reale/


Da dove proviene l'acqua che alimenta la bellissima Reggia di Caserta? Da uno straordinario progetto di Luigi Vanvitelli voluto nel 1750 da re Carlo III di Borbone. Alla metà del Settecento Carlo III di Borbone decide di costruire per sé e per la sua dinastia, nella piana dove oggi si trova la città di Caserta, una reggia grandiosa come quella di Versailles. L’architetto Luigi Vanvitelli procura l’acqua necessaria per le fontane del parco costruendo un acquedotto, oggi considerato tra le più grandi opere idrauliche dell’antichità, degno di figurare nell’elenco dei capolavori da salvare patrocinati dall’UNESCO. Quaranta chilometri di condotte sotterranee, di gallerie, di pozzi e terrapieni, di ponti, tra i quali figurano i cosiddetti “Ponti della Valle” ispirati ai grandi acquedotti sospesi romani. L’Acquedotto Carolino oltre a servire la Reggia di Caserta e le fontane del suo parco, favorisce lo sviluppo dei paesi nella Valle di Maddaloni, nel territorio che oggi fa parte del Parco Regionale del Taburno e per più di un secolo, fa girare le ruote che muovono i torcitoi nella filanda reale di S. Leucio. L’acquedotto del Vanvitelli e tutta la realtà che si muove attorno ad esso mostrano quanto il meridione d’Italia avrebbe potuto continuare ad essere, cioè un simbolo di civiltà e di sviluppo economico. PRODUZIONE TECNO 77 CINEMATOGRAFICA PER GEO & GEO - RAITRE 2006


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