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Dario Ganz
28 ago 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
28 agosto 2024
Famiglia

Araliaceae

Genere

Hedera

Specie

Hedera hibernica

Nome comune

Edera 

Luogo
Foto dal Parco di Villa Clizia a Mussoi - Villa Clizia (BL) ; Dario Ganz
Note

È una pianta rampicante sempreverde, che cresce fino a 20-30 m di altezza dove sono disponibili superfici adatte (alberi, scogliere, muri) e cresce anche come tappezzante dove non ci sono superfici verticali. Si arrampica per mezzo di radichette aeree che si aggrappano al substrato. Originaria della regione atlantica, è stata coltivata e può apparire allo stato selvatico al di fuori della sua area di origine, lungo la costa atlantica da Portogallo, Spagna, Francia, Irlanda, Gran Bretagna, Germania, Scandinavia e Mar Baltico. Un modo in cui differisce da Hedera helix (edera comune) è che le venature chiare sulle sue foglie sono meno pronunciate. La corteccia è prima verde, ma subito dopo diventa grigia. I vecchi rami sono grigio chiaro con una corteccia finemente solcata. Le gemme sono quasi nascoste dalla base della foglia, a forma di uovo e di colore verde brillante. Le foglie hanno margini interi e sono ovoidali o con cinque lobi triangolari. La superficie è verde scuro lucido con nervature chiare, mentre la parte inferiore è verde pallido. Le foglie dei germogli fioriti sono, tuttavia, ovali con margini interi. La fioritura avviene tra settembre e ottobre. I frutti sono bacche blu-nere. L'intera pianta e anche le bacche sono leggermente velenose.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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Dario Ganz
24 giu 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
24 giugno 2024
Famiglia

Hydrangeaceae

Genere

Hydrangea

Specie

Hydrangea macrophylla

Nome comune

Ortensia

Luogo

Villa Rudio Sammartini a Orzés - Belluno - BL

Note

Il genere comprende diverse specie di piante legnose arbustive. La particolarità di questa pianta sono i fiori, riuniti in infiorescenze più o meno sferiche, dette corimbi o pannocchie, che portano fiori per lo più sterili, soprattutto quelli esterni, per cui sono sostituiti dai sepali, grandi e petaliformi, mentre le altre parti fiorali sono abortite.


Colore e acidità del suolo

Nella maggior parte delle specie i fiori sono bianchi, ma in alcune (come H. macrophylla), possono essere blu, rossi, rosa, violetto o viola scuro. Questi cambiamenti si devono al differente pH del suolo.[4][5] In particolare per la H. macrophylla e la H. serrata se il terreno è acido (pH inferiore a 6) si avranno fiori tendenti al blu. se invece è basico/alcalino (pH superiore a 6) i fiori saranno rosati.[6] Il cambiamento è dovuto al pigmento del fiore che è sensibile alla presenza di ioni d'alluminio.

FONTE: WIKIPEDIA


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Dario Ganz
21 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
21 settembre 2024
Famiglia

Rosaceae

Genere

Photinia

Specie

Photinia x fraseri

Nome comune

Fotinia 

Luogo

Nei pressi di Villa Alpago - BL

Note

L'aspetto è arbustivo, compatto, eretto. Raggiunge un'altezza di 5 m o più ed un diametro di 5 m.[senza fonte]


Le foglie sempreverdi, ovali cuoiose, di colore verde scuro, rosso porpora brillante da giovani.


I fiori sono piccoli, a cinque petali, riuniti in grandi infiorescenze. Fioriscono fine primavera.


Arbusto resistente al gelo che può sopportare anche una temperatura di -10 °C (in alcune varietà si arriva anche a -25 °C).

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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Dario Ganz
21 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024

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Data osservazione
21 settembre 2024
Famiglia

Rosaceae 

Genere

Prunus

Specie

Prunus avium

Nome comune

Ciliegio

Luogo

Villa Alpago - BL

Note

Si tratta di un albero, caducifoglie e latifoglie, che cresce dai 15 ai 32 m di altezza. Gli alberi giovani mostrano una forte dominanza apicale con un tronco dritto e una corona conica simmetrica, che diviene arrotondata ed irregolare negli alberi più vecchi. Vive circa 100 anni ed è molto esigente per quanto riguarda la luce.


Si riconosce senza errore grazie a due o tre nettari (piccole ghiandole nettarifere rosse) situate alla base delle foglie caduche oblunghe, dentate e pubescenti al di sotto.


La corteccia è levigata porpora-marrone con prominenti lenticelle orizzontali grigio-marrone negli alberi giovani, che diventano scure più spesse e fessurate negli alberi più vecchi.


Le foglie sono alternate, ovoidali acute semplici, lunghe 7–14 cm e larghe 4–7 cm, glabre di un verde pallido o brillante nella parte superiore, che varia finemente nella parte inferiore, hanno un margine serrato e una punta acuminata, con un picciolo lungo 2–3,5 cm che porta da due a cinque piccole ghiandole rosse. Anche la punta di ogni foglia porta delle ghiandole rosse. In autunno le foglie diventano arancioni, rosa o rosse prima di cadere.


I fiori bianchi peduncolati sono disposti in corimbi di due-sei assieme, ogni fiore pendente su un peduncolo di 2–5 cm, del diametro di 2,5–3,5 cm, con cinque petali bianchi, stami gialli, ed un ovario supero; i fiori sono ermafroditi e vengono impollinati dalle api. La fioritura ha luogo all'inizio della primavera contemporaneamente alla produzione di nuove foglie, generalmente avviene ad aprile.


Il frutto è una drupa carnosa (ciliegia) di 1–2 cm di diametro (più larga in alcune selezioni coltivate), di un rosso brillante fino ad un viola scuro quando matura a inizio estate. Il frutto commestibile ha un gusto da dolce ad abbastanza astringente e amaro, a seconda delle varietà, da mangiarsi fresco; esso contiene un singolo nocciolo lungo 8–12 mm, ampio 7–10 mm e spesso 6–8 mm, il seme dentro al guscio è lungo 6–8 mm. la maturazione si ha soprattutto in giugno.

FONTE: WIKIPEDIA

foto: DARIO GANZ


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Dario Ganz
9 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
9 settembre 2024
Famiglia

Fagaceae

Genere

Quercus

Specie

Quercus robur 

Nome comune

Farnia o quercia inglese

Luogo

Parco di Villa Alpago - BL

Note

Portamento

La farnia è un albero dal portamento maestoso ed elegante, come pianta isolata si presenta con una chioma espansa, molto ampia e di forma globosa e irregolare, ma nei boschi la sua chioma assume un aspetto ovale allungato, con fusto alto e dritto. Raggiunge un'altezza che va dai 25 ai 40 m, eccezionalmente 50. Il fusto è diritto e robusto e alla base si allarga come per rafforzare la pianta; i rami con il passare del tempo divengono via via più massicci, nodosi e contorti.

Corteccia

La corteccia, che in giovane età appare liscia, grigio-argentea, nelle piante adulte diviene di colore grigio-bruno, scura e profondamente fessurata in placche più piccole di quelle del cerro e più grandi di quelle del rovere.

Foglie

Le foglie, lunghe dai 7 ai 14 cm, sono decidue, alterne, subsessili (con picciolo molto breve), glabre, di forma obovata con margini lobati (da 4 a 7 lobi per lato) e due vistose orecchiette alla base della foglia. La pagina superiore è di colore verde scuro, quella inferiore mostra un riflesso bluastro.

Fiori

Essendo una pianta monoica, ogni esemplare porta fiori di entrambi i sessi, molto simili a quelli delle altre querce. I fiori maschili si presentano in amenti filiformi di colore giallognolo; quelli femminili sono da 1 a 3 su un lungo peduncolo. La fioritura avviene nel periodo di aprile-maggio, contemporanea con la fogliazione.

Frutti

I frutti sono acheni, più precisamente ghiande. Esse sono lunghe fino a 4 cm, di forma ovale-allungata, con cupola ruvida e ricoperta di squame romboidali che le ricopre per circa un quarto. Il colore va dal verde chiaro al marrone con il procedere della maturazione. Crescono singolarmente o a gruppi di fino 4 ghiande su lunghi gambi (da 3 a 7 cm). Maturano nell'anno in settembre-ottobre.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: Dario Ganz, GAZZETTINO e 

Di Míla Haunerová; Original uploader was Adam Hauner at cs.wikipedia - Originally from cs.wikipedia; description page is/was here., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3264227

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Dario Ganz
6 ott 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
6 ottobre 2024
Famiglia

Asteraceae

Genere

Symphyotrichum

Specie

Symphyotrichum novae-angliae

Nome comune

Astro del New England

Luogo

Parco di Villa Rudio Sammartini a Orzés, Belluno

Note
Portamento. L'aspetto delle piante di questo genere spesso è cespitoso con diversi gambi e una certa tendenza all'eterofilia (forme diverse delle foglie sulla stessa pianta, specialmente tra le foglie basali e quelle cauline). La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap): ossia sono piante perennanti per mezzo di gemme al livello del terreno e con asse fiorale non troppo foglioso. Sono presenti anche specie annue. Radici. Le radici sono fitte e secondarie da rizoma. Fusto. Altezza media: 1 – 1,5 metri (fino a 2 metri nelle specie americane). FONTE: WIKIPEDIA

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Dario Ganz
5 lug 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
5 luglio 2024
Famiglia

Malvaceae

Genere

Tilia

Specie

Tilia cordata Miller

Nome comune

Tiglio selvatico, Tiglio a foglie piccole

Luogo

Nei pressi di Villa Alpago a Visome, Belluno

Note

Albero di seconda grandezza con altezza fino a 25 m, con rami dalla corteccia grigia o marrone, le foglie sono decidue, alterne, di colore verde brillante, glauche sulla pagina inferiore, con ciuffetti di peli rossici negli angoli delle nervatura, ovate-cordate, asimmetriche, i fiori sono bratteati, profumati, primaverili, riuniti in infiorescenze ascellari, i frutti sono con costole poco visibili ed endocarpo fragile. Le gemme sono alterne, globose, inizialmente di color verde poi rossastre, con solo due scaglie visibili. la fioritura avviene nel mese di giugno.
FONTE: WIKIPEDIA

Foglia cuoriforme, peluria, colore arancione, impollinazione entomofila

Foglie: Decidue Sempreverdi

FOTO: DARIO GANZ e GAZZETTINO


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21 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
21 settembre 2024
Famiglia

Caprifoliaceae

Genere

Weigela

Specie

Weigela florida

Nome comune

Weigela

Luogo

Nei pressi di Villa Alpago - BL

Note

Il genere comprende arbusti decidui alti 1–5 m.[senza fonte]

Le foglie sono lunghe 5–15 cm, ovato-oblunghe con punta acuminata e margine seghettato.

fiori sono lunghi 2–4 cm, con una corolla a cinque lobi bianca, rosa o rossa (raramente gialla), riuniti in piccoli corimbi all'inizio dell'estate.

Il frutto è una capsula secca contenente numerosi piccoli semi alati.


FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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24 giu 2024
Ultima modifica: 7 ott 2024


Data osservazione
24 giugno 2024
Famiglia

Betulacee

Genere

Corylus

Specie
Corylus avellana

Nome comune

Nocciolo

Luogo

Villa Rudio Sammartini a Orzés - Belluno - BL

Note

La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero, se coltivata è alta in genere dai 2 ai 4 m ma se lasciata in forma libera può raggiungere anche l'altezza di 7–8 m.[5][6] Ha foglie semplici, cuoriforme a margine dentato. È una specie monoica diclina, caducifoglia e latifoglia, con crescita rapida.

Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni. Ogni cultivar di nocciolo è autosterile ed ha bisogno di essere impollinata da un'altra cultivar.

Il frutto (chiamato nocciola) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione e cade. Esso è commestibile e viene usato crudo, cotto o macinato in pasta, inoltre è ricco di un olio usato sia nell'alimentazione che dall'industria cosmetica.

Il legno del nocciolo è molto flessibile, elastico e leggero, fin dall'antichità veniva usato per costruire ceste e recinti[3][7]. Non è adatto come materiale da costruzione o per mobili in quanto troppo elastico e poco durevole.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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5 lug 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
5 luglio 2024
Famiglia
Pinaceae
Genere
Abies
Specie
Abies alba
Nome comune
Abete bianco
Luogo

Areale montano, consociato con larice.

L'ago è disposto a pettine sul ramo e ha due strisce bianche.

Pianta monoica, infiorescenza maschile: strobili, rossicci, infiorescenze femminili che danno origine ai coni colore rosso bruno e rivolti verso l'alto e generano il cono vero e proprio che è rivolto verso l'alto e lascia cadere le sceglie e i semi

Note

L'abete bianco è un albero sempreverde e monoico (cioè presenta sulla stessa pianta fiori maschili e femminili distinti e separati). È una pianta vascolare (Tracheobionta), con semi (Spermatophyta) contenuti in un cono portato eretto. Vive ad altitudini comprese fra 500 e 1.900 metri, in alcune zone oltre 2.000 metri e risulta essere un albero molto longevo: può superare i seicento anni d'età.

L'abete bianco è una specie sciafila (cioè che può vivere in zone d'ombra); allo stato di giovane, può restare sotto copertura anche per trent'anni, con conseguente malformazione del fusto, mentre allo stato adulto ha la necessità di vegetare in piena luce. L'abete bianco ama umidità, terreni freschi e profondi, tipici delle zone ombreggiate e piovose.

Portamento e dimensioni

L'abete bianco può crescere fino a un'altezza di circa 60 metri, presenta un fusto dritto che può arrivare ad un diametro di 3 metri. Se la pianta cresce isolata, il fusto si caratterizza fin dalla base dalla presenza di fitti rami, se invece la pianta cresce a contatto con altre piante, il fusto risulta spoglio per gran parte della sua altezza. La chioma, di colore verde-blu cupo, ha forma piramidale negli esemplari giovani, mentre negli adulti (ossia dopo 60-80 anni) si forma un appiattimento, definito "nido di cicogna", in quanto la punta principale ferma la crescita e i rami sottostanti continuano a svilupparsi fino a formare una specie di conca. Tale pianta ha una ramificazione molto regolare: i rami principali sono raggruppati in palchi regolari e disposti orizzontalmente e mai penduli (ramificazione simpodiale). I rami secondari sono disposti lungo il tronco seguendo un andamento a spirale.

Il più grande abete bianco d'Europa era l'Aveδòn, un esemplare alto 60 metri e con una circonferenza di circa 10 metri è situato in Val Noana (in Italia, provincia di Trento); un altro esemplare alto 50 metri e con circonferenza di 4,8 metri[4], si trovava a Lavarone, sempre in Trentino, in località Malga Laghetto, ed era chiamato dalla gente locale Avez del Prinzipe.

Il più grande, tuttora vivente, si trova in Montenegro ed è stato scoperto solo nel 2018 nel Biogradska Gora National Park, dalla Giant tree foundation, che lo ha battezzato col nome di "Doria GTF"; possiede una circonferenza di oltre 7 metri e 10 cm e un'altezza verificata di quasi 60 m. 

Corteccia

La corteccia, negli esemplari giovani, è liscia, ha un colore bianco-grigio argenteo e presenta delle piccole sacche resinose che, se premute, diffondono odore di trementina; nelle piante più vecchie (oltre i cinquant'anni d'età) la corteccia si ispessisce tendendo a desquamarsi in placche sottili e diventa, partendo dalla base, rugosa, screpolata (fessurata) e di colore tendente al nero.

La corteccia di abete bianco è tra le specie di Abies una delle meno ricche in tannino (solo il 5%). Tuttavia, a differenza di altre conifere che possiedono un legno resinoso, nell'abete bianco il legno ne è poco ricco mentre nella corteccia sono presenti delle sacche da cui è possibile estrarre la trementina.

Foglie

Particolare di un rametto di abete bianco. Notare la disposizione a "pettine" e come gli aghi degli abeti siano solitari e inseriti singolarmente nei rami, particolare che li differenzia dai pini che hanno, invece, aghi riuniti in gruppetti.

Le foglie sono persistenti (8-10 anni) e costituite da aghi appiattiti, rigidi e inseriti singolarmente e separatamente sui rametti, secondo una disposizione a pettine (cioè come i denti di un doppio pettine). Gli aghi sono lunghi circa 1,5–3 cm e larghi 1,5–2 mm, leggermente ristretti alla base, con la punta arrotondata non pungente e i margini lisci. La pagina superiore, di colore verde scuro, è lucida, mentre quella inferiore presenta due caratteristiche linee parallele biancastre-azzurrognole, dette bande stomatifere, che presentano 6-8 file di stomi e canali resiniferi marginali. Altra caratteristica tipica di questa specie sono i rametti coperti da sottili peli di colore bruno chiaro.

Coni

Alle nostre latitudini la fioritura dell'abete bianco avviene tra maggio e giugno. Parlare di fioritura delle conifere è in realtà inesatto, dal momento che queste piante sono gimnosperme e non producono fiori come siamo abituati ad intenderli né frutti. Gli organi riproduttivi consistono di sporofilli raggruppati a formare coni o strobili: gli sporofilli maschili (microsporofilli), cui si deve la formazione del polline, sono riuniti in coni maschili o strobili; gli sporofilli femminili (macrosporofilli) portano alla formazione degli ovuli e sono riuniti in coni femminili (le pigne).

I macrosporofilli si rinvengono nella parte superiore dei rametti del primo anno e nella parte alta della chioma. Sono eretti e formano infiorescenze cilindrico-ovali di colore verde o rosso-violaceo, con squame copritrici più lunghe delle squame ovulifere;

I microsporofilli fioriscono nella parte centrale e alta della chioma, sono più piccoli e numerosi di quelli femminili, raggruppati sul lato inferiore dei rametti. Hanno forma ovoidale, sono di colore giallastro e presentano due antere che contengono il polline di colore giallo. Il polline viene facilmente trasportato in alto dall'aria calda.

Le strutture comunemente chiamate "pigne" derivano dai coni femminili che possono lignificare e rimanere sui rami. Sono quasi cilindrici, si trovano soprattutto nella parte superiore della chioma e, a differenza dell'abete rosso, sono rivolti verso l'alto. Formati da squame fitte con brattee sporgenti dentate che proteggono i semi all'interno, gli strobili sono lunghi dai 10 ai 18 cm e larghi 3–5 cm; inizialmente di colore verde, diventano rosso-bruno quando giunti a maturità. A settembre-ottobre gli strobili si sfaldano, le squame cadono una ad una insieme ai semi, lasciando l'asse centrale, detto rachide, nudo sul ramo, dove può rimanere anche diversi anni (tipica caratteristica del genere Abies).

La produzione dei semi è piuttosto tardiva, soprattutto per le piante in bosco in quanto avviene dopo i cinquant'anni; trent'anni, invece, per le piante isolate. Le squame degli strobili hanno consistenza legnosa, variano in numero da 150-200 e ogni squama porta due semi. In totale ogni "pigna" contiene circa una cinquantina di semi fertili. Questi sono di forma triangolare, lunghi 6–9 mm, di colore giallo-bruno e presentano un'ala 3-4 volte più grande, saldamente attaccata al seme stesso, che gli permette, una volta liberati, di volteggiare in aria.

Dai semi si ricava l'Olio di abete.

Radici

L'apparato radicale è inizialmente di tipo fittonante: un'unica grande radice che penetra nel terreno raggiungendo una profondità di circa 1,60 metri che ancora saldamente la pianta al suolo; in seguito si formano alcune radici laterali (ramificazione laterale) che continuano ad accrescersi e ingrossarsi spingendosi, se possibile, in profondità. L'abete bianco è, per questo, una delle conifere che meglio si ancora al terreno e risulta quindi poco soggetta a sradicamenti.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: GAZZETTINO


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