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Dario Ganz
23 lug 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
8 agosto 2024
Famiglia

Taxaceae

Genere

Taxus

Specie

Taxus bacata

Nome comune

Tasso

Luogo

Foto dal Parco di Mussoi - Villa Clizia (BL)

Note

Portamento

Albero o arbusto di color verde scuro, largamente piramidale con rami ascendenti o patenti orizzontalmente.


Il tasso è un albero sempreverde di seconda grandezza (tra i 10 e i 20 metri d'altezza), con una crescita molto lenta, per questo motivo in natura spesso si presenta sotto forma di piccolo albero o arbusto, tuttavia in condizioni ottimali può raggiungere i 15–20 metri di altezza; la chioma ha forma globosa irregolare, con rami molto bassi.


Corteccia

È di colore bruno rossastro, inizialmente è liscia ma con l'età si solleva arricciandosi e dividendosi in placche. I giovani rami sono verdi.


Foglie

Le foglie sono lineari, leggermente arcuate, lunghe fino a 3 cm e di colore verde molto scuro nella pagina superiore, più chiare inferiormente; sono inserite sui rami con un andamento a spirale, in due file opposte. Sono molto velenose.

FONTE: WIKIPEDIA - GAZZETTINO


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Dario Ganz
7 ago 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
7 agosto 2024
Famiglia

Ginkgoaceae

Genere

Ginkgo

Specie

Ginkgo Biloba 

Nome comune

Ginkgo biloba

Luogo

Foto in un giardino privato a Belluno e dal Parco di Mussoi - Villa Clizia (BL) - Dario Ganz

Note

È una pianta arborea che raggiunge un'altezza di 30–40 m, chioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negli esemplari più vecchi. Il tronco presenta rami sparsi da giovane, più fitti in età adulta, branche principali asimmetriche inclinate di 45°, legno di colore giallo. I rami principali (macroblasti) portano numerosi rametti più corti (brachiblasti), sui quali si inseriscono le foglie e le strutture fertili.

Corteccia

È liscia e di color argento nelle piante giovani, diventa di colore grigio-brunastro fino a marrone scuro e di tessitura fessurata negli esemplari maturi.

Foglie

Ha foglie decidue, di 5–8 cm, lungamente picciolate a lamina di colore verde chiaro. In autunno assumono una colorazione giallo vivo molto decorativa, dalla forma tipica a ventaglio (foglia labelliforme) leggermente bilobata e percorsa da un numero elevato di nervature dicotome. La morfologia fogliare varia a seconda della posizione e dell'età: le plantule hanno foglie profondamente incise, le foglie portate dai brachiblasti hanno margine interno e talvolta ondulato, le foglie portate dai macroblasti sono spesso bilobate.

Fiori

Il Ginkgo biloba è una gimnosperma e per questo non presenta fiori come abitualmente li intendiamo. Le Gimnosperme non hanno fiori, ma portano strutture definite coni o strobili o, come in questo caso squame modificate. I coni da un punto di vista funzionale possono essere considerati simili a fiori per omologia. È una pianta dioica, cioè che porta strutture fertili maschili e femminili separate su piante diverse.[1][collegamento interrotto] Negli strobili maschili i microsporangi sono portati a coppie su microsporofilli, disposti a spirale su un asse allungato. L'impollinazione è anemofila.

Negli strobili femminili gli ovuli, inizialmente due, si riducono ad uno solo nel corso dello sviluppo e sono portati su peduncoli isolati. Dunque le piante femminili, a differenza della maggior parte delle Gimnosperme (in particolare delle Pinophyta), non producono coni propriamente detti, ma strutture analoghe a questi.

La fioritura è primaverile. Tra impollinazione e fecondazione intercorrono diversi mesi. La fecondazione avviene a terra all'inizio dell'inverno, quando gli ovuli, già caduti dalla pianta madre in autunno, hanno già avviato il processo di decomposizione dell'involucro esterno. I gameti sono ciliati e mobili, come avviene in molti altri gruppi (Cycadophyta, muschi, felci ed alghe).

I semi, di cui è commestibile l'embrione dopo la torrefazione, sono lunghi 1,5–2 cm e sono rivestiti da un involucro carnoso definito sarcotesta, pruinoso di colore giallo, con odore sgradevole a maturità per la liberazione di acidi carbossilici, in particolare acido butirrico.[5] All'interno del sarcotesta vi è una parte legnosa chiamata sclerotesta che contiene l'embrione. La germinazione del seme avviene fuori terra (epigea).

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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Dario Ganz
26 giu 2024
Ultima modifica: 7 ott 2024


Data osservazione
26 giugno 2024
Famiglia

Fabaceae

Genere

Wisteria

Specie

Wisteria floribunda

Nome comune

Glicine giapponese

Luogo

Villa Miari Fulcis a Modolo - Castion - Belluno - BL

Note

Le Wisteria crescono avvolgendosi attorno a qualunque supporto sia in senso orario (come W. floribunda) sia in senso antiorario (W. sinensis)

Possono crescere fino a 20 m in altezza e 10 m in orizzontale. L'esemplare di Wisteria più estesa al mondo è stata piantata nel 1894 e si trova a Sierra Madre nella Contea di Los Angeles (California): occupa una superficie di oltre 0,4 ettari e pesa 250 tonnellate[3].

Le foglie sono alterne, lunghe da 15 a 35 cm, imparipennate, con da 9 a 19 foglioline. I fiori sono riuniti in racemi penduli lunghi da 10 a 80 cm, viola, rosa o bianco. La fioritura è precedente o contemporanea alla fogliazione ed avviene in primavera in alcune specie asiatiche, e in tarda estate nelle specie americane e in W. japonica.

I fiori di alcune specie, in particolare W. sinensis, sono profumati.

Legumi e semi di Wisteria floribunda. I semi di tutte le specie di glicine contengono alti livelli di wisterina e sono particolarmente tossici.

I frutti sono dei legumi e contengono semi velenosi. Tutte le parti della pianta contengono una saponina chiamata wisterina, che è tossica se ingerita e può causare vertigini, confusione, problemi di linguaggio, nausea, vomito, dolori di stomaco, diarrea e collasso ma la maggior concentrazione è nei semi.[4][5] I semi di glicine hanno causato avvelenamento in bambini e animali domestici in molti paesi, producendo gastroenterite da lieve a grave e altri effetti

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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Dario Ganz
21 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
21 settembre 2024
Famiglia

Scrophulariaceae

Genere

Paulownia

Specie

Paulownia tomentosa 

Nome comune

Paulonia

Luogo

loc. Landris - SEDICO - BL - Ita

Note

Comprende alberi a foglie caduche, con portamento maestoso e fioriture molto belle e con altezze da 3 a 15 m. Tra le specie più diffuse nei giardini e parchi citiamo la Paulownia tomentosa, la Paulownia elongata, la Paulownia Fortunei e Paulownia Kawaikamii. Tuttavia oggi non vengono quasi più impiegate queste varietà ma specifici ibridi come di seguito analizzato.[13]


Questo genere di piante popola la terra da centinaia di migliaia di anni ed è originario della zona temperata boreale (Europa, Nord America e Asia). In Italia, a Pocapaglia - Piemonte, sono stati trovati fossili di Paulownia appartenenti al periodo Zancleano - Pliocene. (Martinetto et al. 2014 - Palaeobotany of Italy). Proprio dall'Italia è partito un gruppo di ricerca, sviluppo e diffusione di questo albero a cura di un'organizzazione ambientale denominata Paulownia Piemonte (e Paulownia 4Planet), proprio dove sono stati rinvenuti i resti fossili più antichi mai trovati.


La costante ricerca ha evidenziato come i generi e l'ibridazione tra essi, ha portato ad ottenere ibridi intervarietali più resistenti a malattie e differenziazione delle varietà per avere ibridi più adatti a contesti diversi.


In Asia è utilizzata da oltre un millennio anche a scopo curativo e medicale; questo fatto ha creato il falso mito circa la sua origine, erroneamente correlata alla Cina mentre appunto viene utilizzata da millenni in più parti del mondo.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: Dario Ganz


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Dario Ganz
6 ott 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
6 ottobre 2024
Famiglia
Genere

Callicarpa

Specie

Callicarpa dichotoma

Nome comune

Callicarpa

Luogo

Parco di Villa Rudio Sammartini a Orzés, Belluno

Note

La bacca di bellezza viola o ametista precoce, è una specie di bacca di bellezza. Sono coltivati come arbusti da giardino. I fiori sono dal rosa al bianco. Le bacche (in autunno) che sono piccole drupe sono viola. I frutti crescono da vicino in grandi grappoli. Il frutto fornisce cibo per la vita selvaggia. Le bacche sono commestibili e hanno un sapore delicato. Questa specie può essere trovata in Cina, Vietnam, Corea e Giappone.


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Dario Ganz
28 ago 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
28 agosto 2024
Famiglia

Vitaceae

Genere

Parthenocissus

Specie

Parthenocissus quinquefolia

Nome comune

Vite americana

Luogo
Foto dal Parco di Mussoi - Villa Clizia (BL) ;Dario Ganz
Note

Specie molto vigorosa alla latitudine di Belluno. In poco tempo tappezza le architetture, canali di gronda ecc. Se gestita frequentemente ottima per le pergole. Ottima ombreggiatura.


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Dario Ganz
15 giu 2024
Ultima modifica: 7 ott 2024


Data osservazione
9 giugno 2024
Famiglia

Aceraceae

Genere

Acer

Specie

Acer campestre

Nome comune

Acero campestre

Luogo
Note

È un albero caducifoglio di modeste dimensioni (può raggiungere i 18-20 metri di altezza come massimo), il fusto non molto alto, con tronco spesso contorto e ramificato; chioma rotondeggiante lassa. La corteccia è bruna e fessurata in placche rettangolari. I rami sono sottili e ricoperti da una peluria a differenza di quanto accade negli altri aceri italiani.

Foglia

Foglie semplici, a margine intero e ondulato, larghe circa 5–8 cm, a lamina espansa con 5 o 3 lobi ottusi, picciolate, di colore verde scuro. Sono ottime e nutrienti per gli animali.

Fiore

Piccoli fiori verdi, riuniti in infiorescenze. Il calice ed il peduncolo dei fiori sono pubescenti. Fiorisce in aprile-maggio in contemporanea all'emissione delle foglie. Le infiorescenze possono essere formate sia da fiori unisessuali che ermafroditi.

Frutto

I frutti sono delle samare alate. Le singole samare sono portate in modo orizzontale (carattere distintivo).
FONTE: WIKIPEDIA


Foglia: inferiore a 10 cm., molto picciolata (5 lobi) lobi con forma molto arrotondata

Fiori: Samara ad angolo piatto che permette di volare

Corteccia molto fessurata

FOTO: DARIO GANZ e GAZZETTINO



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Dario Ganz
15 giu 2024
Ultima modifica: 7 ott 2024


Data osservazione
15 giugno 2024
Famiglia

Betulaceae

Genere

Carpinus

Specie

Carpinus Betulus

Nome comune

Carpino bianco

Luogo
Note

Il carpino è un albero abbastanza longevo (circa 150 anni), di media altezza (15–20 m), con portamento dritto e chioma allungata. La corteccia è sottile, liscia al tatto, di colore grigio, irregolare per il fusto scanalato e costolato. Le radici sono fascicolate e molto ramificate.

Le foglie sono alterne, semplici, brevemente picciolate, ovato-oblunghe, con nervature in rilievo e ben visibili sulla pagina inferiore, con apice acuminato e margine finemente e doppiamente dentato. Ingialliscono in autunno ma permangono secche sui rami anche per lungo tempo, specie sulle piante giovani.

I fiori sono unisessuali, riuniti in infiorescenze (amenti), anch'esse unisessuali e portate sul medesimo individuo (specie monoica). I fiori maschili sono tozzi e penduli, nudi, con 6-12 stami portati singolarmente per ogni brattea. I fiori femminili sono corti, situati poco sotto l'apice dei rami, hanno perigonio e sono portati a coppie su una serie di brattee e bratteole che nel frutto diverranno una brattea triloba, tipica della specie. Fiorisce ad aprile. Il frutto è un achenio che contiene un seme non alato. La propagazione è anemocora (attraverso il vento).
FONTE: WIKIPEDIA

Foglie: oblungo ovate, lunghe fino a 10cm e larghe 6cm, appuntite, nervatura pronunciata, margine seghettato a ondine 


Corteccia: Liscio a costolature colore grigio con l'età 

Fiori: maschili in amenti penduli, femminili piccoli verdi ai margini dei rami portati separatamente nella stessa pianta in primavera

Frutti: si chiama achemio, la foglia del frutto si chiama brattea, è a grappolo, maturano e ingialliscono in autunno, trilobato, 

Dimensione: di media altezza (15-20 metri)

FOTO: DARIO GANZ e GAZZETTINO


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Dario Ganz
24 giu 2024
Ultima modifica: 24 giu 2024

Tag


Data osservazione
24 giugno 2024
Famiglia

Oleaceae

Genere
Specie

Fraxinus albicans 

Nome comune

Frassino

Luogo

Orzés - Belluno - BL

URL database
Note

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Dario Ganz
5 lug 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
7 agosto 2024
Famiglia

Oleaceae

Genere

Fraxinus

Specie

Fraxinus excelsior

Nome comune

frassino maggiore o frassino comune

Luogo

Nei pressi di Villa Alpago - Visome - BL

Note

È un albero di notevoli dimensioni fino a 40 m di altezza, lo si trova in tutta la penisola italiana, meno sporadicamente nell'Appennino centro settentrionale, dove prospera nelle zone fitoclimatiche del Castanetum, del Fagetum e più raramente del Lauretum; ha il tronco dritto e cilindrico con corteccia dapprima liscia e olivastra, successivamente grigio-brunastra e screpolata longitudinalmente; le gemme sono vellutate e di colore nerastro; ha grandi foglie caduche composte imparipennate formate da 4-7 paia di foglioline sessili opposte e minutamente seghettate di colore verde cupo e lucente sulla pagina superiore, più chiare su quella inferiore; i fiori, ermafroditi, sono riuniti in infiorescenze ascellari a pannocchia e sono piccoli, di colore verdastro e compaiono prima delle foglie; sono privi di calice e di corolla con stami brevissimi sormontati da un'antera globosa di colore porpora scuro; i frutti sono samare bislunghe a forma variabile con base arrotondata o troncata, con un unico seme, riunite in grappoli pendenti.

Coltivazione

Il frassino maggiore è una specie interessante per l'arboricoltura da legno, lucivaga mesofila ed esigente, richiede terreni fertili, umidi ricchi di humus e profondi, viene governato a fustaia con turni di 70-80 anni e raramente a ceduo, si moltiplica facilmente con la semina o trapiantando piantine di 2-4 anni, si deve prevedere continua e tempestiva lotta ai parassiti animali e fungini. È specie abbastanza tollerante l'ombra nella fase giovanile e quindi può rinnovarsi facilmente nei querceti radi e nelle radure delle faggete. Si rinnova bene anche negli ex-coltivi abbandonati.

FONTE: WIKIPEDIA

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