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Dario Ganz
24 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
24 settembre 2024
Famiglia

Fagaceae


Genere

Fagus

Specie

Fagus sylvatica var. atropurpurea

Nome comune

Faggio

Luogo

Parco di Villa Clizia - Mussoi, Belluno

Note

Portamento

La specie è caducifoglia e latifoglia, con crescita molto lenta e molto longeva, arrivando a essere plurisecolare. È un albero di grandi dimensioni i 30–40 m di altezza, con fusto diritto poco rastremato e presenta una corteccia liscia e sottile di color grigio-cenerina, con striature orizzontali e spesso con macchie biancastre per presenza di licheni. Ha un legno molto duro e compatto.

Per la sua corteccia liscia e ben levigata il faggio è stato associato alla scrittura. I libri con pagine di pergamena erano protetti da tavolette di faggio e il legno ricavato da questo albero fu utilizzato per la realizzazione di scrittoi, soprattutto in età medievale. Nella lingua tedesca la parola che indica il faggio Buche è richiamata nella parola libro Buch e in Buchstaben, parola che si riferisce alle lettere dell'alfabeto.[5]

Foglie

Presenta fogliame denso e foglie ovali, più chiare nella pagina inferiore. Le foglie sono brevemente picciolate (1–2 cm) e sono disposte sul ramo in modo alterno, lucide su entrambe le facce, con margine ondulato, ciliato da giovani. In autunno assumono una caratteristica colorazione che va dal giallo all'arancio o rosso-bruna. Ha una chioma massiccia, molto ramificata e con fitto fogliame, facilmente riconoscibile a distanza perché molto arrotondata e larga, con rami della porzione apicale eretti verticali.

Fiori

È una pianta monoica che produce fiori maschili e femminili sulla stessa pianta ma in posizioni diverse. I fiori maschili sono riuniti in amenti tondi e penduli, lungamente picciolati; quelli femminili sono accoppiati in un involucro detto cupola e hanno ovario triloculare. La fioritura avviene generalmente nel mese di maggio.

Frutti

I frutti, chiamati faggiole, sono grossi acheni commestibili, trigoni, rossicci, contenuti in ricci deiscenti per 4 valve, dai quali si ricavava un olio che è un surrogato di quello d'oliva. Inoltre, le faggiole tostate e macinate sono un surrogato del caffè. La germinazione avviene in aprile, dopo un periodo di riposo di almeno 6 mesi.[6]

FONTE: WIKIPEDIA - GAZZETTINO


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Dario Ganz
5 lug 2024
Ultima modifica: 5 lug 2024

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Data osservazione
5 luglio 2024
Famiglia

Oleaceae

Genere
Specie

Fraxinus angustifolia

Nome comune
Frassino meridionale
Luogo

Seconda grandezza

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Note

Foglia più lanceolata (lunga e stretta) rispetto al maggiore.

Querco carpineto.


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Dario Ganz
5 lug 2024
Ultima modifica: 7 ott 2024


Data osservazione
5 luglio 2024
Famiglia

Oleaceae

Genere

Fraxinus

Specie

Fraxinus ornus

Nome comune

Frassino orniello o Frassino minore

Luogo
Note

Ha tronco eretto, leggermente tortuoso, con rami opposti ascendenti con corteccia liscia grigiastra, opaca, gemme rossicce tomentose; la chioma ampia, di forma tondeggiante, è formata da foglie caduche opposte, imparipennate, con 5-9 segmenti (più spesso 7), di cui i laterali misurano 5–10 cm, si presentano ellittici o lanceolati, brevemente picciolati e larghi un terzo della loro lunghezza. Il segmento centrale, invece, si presenta largo circa la metà della sua lunghezza ed è obovato; la faccia superiore è di un bel colore verde, mentre quella inferiore è più chiara e pelosa lungo le nervature.

Può essere allevato su un tronco unico, ma in natura ha portamento arbustivo-cespuglioso, vista la grande attitudine ad emettere polloni. Ha una longevità che non supera gli 80-100 anni di vita. Il suo apparato radicale è robusto e profondo, con un fittone centrale e numerose radici secondarie laterali. Ha gemme, molto grosse, opposte sui rami, di color grigio-cenere e protette da robuste squame sub-rotonde di colore nero[2].

Le infiorescenze sono a forma di pannocchie, generalmente apicali e ascellari; i fiori generalmente ermafroditi e profumati, con un breve pedicello, possiedono un calice campanulato con quattro lacinie lanceolate e diseguali di colore verde-giallognolo; la corolla ha petali bianchi leggermente sfumati di rosa, lineari, di 5–6 mm di lunghezza.

Il frutto è una samara oblunga, cuneata alla base, ampiamente alata all'apice, lunga 2–3 cm e con un unico seme compresso di circa un centimetro di forma tondeggiante

FONTE: WIKIPEDIA

foglia composta imparipennata (5/9) foglie più ovali rispetto al maggiore

FOTO: GAZZETTINO
 



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Dario Ganz
21 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
21 settembre 2024
Famiglia
Fabaceae
Genere

Gleditsia

Specie

Gleditsia triacanthos

Nome comune

Spino di Giuda

Luogo

Nei pressi di Villa Alpago - BL

Note

Gleditsia triacanthos è un albero eliofilo alto dai 15 ai 30 metri (ma può arrivare a 40 m), con chioma ampia e vaporosa, fusto molto ramificato e rami spinosi, disordinati e tortuosi.


La corteccia è grigio-brunastra con numerose spine composte da tre punte di diversa lunghezza e direzione (la mediana è la più lunga: 3–6 cm).


Le foglie sono pennato-composte (costituite da 15-30 foglioline ovali) a fillotassi alterna.


La specie è dioica, i fiori bianco-verdastri sono riuniti in infiorescenze, compaiono in tarda primavera e sono melliferi.


Fruttifica in estate, producendo lunghi legumi (15–20 cm) inizialmente verdi con polpa pastosa e dolce, e, successivamente alla maturazione, diventano semilegnosi e rosso-brunastri, con all'interno numerosi semi scuri. I baccelli sono commestibili e anche i semi all'interno sono eduli (a differenza dei baccelli tossici della Robinia pseudoacacia). I frutti, portati dalle piante femminili, raggiungono i 20–40 cm di lunghezza e contengono 10 semi. I semi vengono dispersi dagli erbivori (in particolare bovini e cavalli) che consumano i baccelli e rilasciano i semi intatti nei loro escrementi.


Pianta a crescita rapida e relativamente longeva, (100-150 anni), si adatta a molti ambienti e tollera il freddo e la siccità.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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7 ott 2024
Ultima modifica: 10 ott 2024


Data osservazione
9 giugno 2024
Famiglia

Oleaceae

Genere

Jasminum

Specie

Jasminum sp.

Nome comune

Gelsomino

Luogo

Parco di Villa Zanarotti - Colli Euganei - PD

Note

Pur essendo piante rustiche preferiscono posizioni soleggiate, clima fresco e devono essere coltivate in vaso nelle zone a clima sfavorevole; richiedono terreno di medio impasto, sciolto e ben concimato nella bella stagione fino all'autunno e la somministrazione mensile di un fertilizzante liquido[5].

Nelle regioni a clima invernale rigido le specie meno rustiche vengono coltivate in vaso con appositi sostegni circolari, assumendo la forma di piccolo cespuglio alto circa 1 m, utilizzato per decorare terrazzi o appartamenti.

Per i soggetti coltivati in vaso, bisogna rinvasare o negli esemplari più grandi interrare nuovamente in primavera, utilizzando terriccio universale; nella bella stagione si giovano dell'esposizione all'aperto.

La moltiplicazione avviene facilmente per mezzo di talea e propaggine, grazie al rapido radicamento.

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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Dario Ganz
24 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
24 settembre 2024
Famiglia

Fabaceae

Genere

Laburnum

Specie

Laburnum anagyroides

Nome comune

Falso ebano (o avorniello)

Luogo
Note

Ha portamento arbustivo, la corteccia è liscia, con rami espansi verdi scuri e ramoscelli penduli e pubescenti.

Le foglie (composte da tre foglioline) hanno un lungo picciolo, glabre superiormente e pelose inferiormente.

fiori sono di colore giallo oro, molto profumati, sono raggruppati in lunghi racemi penduli (fino a 25 cm) e fioriscono tipicamente in maggio.

frutti sono baccelli dai numerosi semi neri contenenti citisina (un alcaloide), estremamente velenosi (per l'uomo, ma anche per capre e cavalli) specie se immaturi. Alcuni animali selvatici tuttavia (come lepri, conigli e cervi) se ne possono cibare senza problemi, e per questo in alcune regioni è ritenuta una pianta magica.

Il legno è duro e pesante, di colore giallo/bruno, ottimo per pali, lavori al tornio e come combustibile. In passato - ma anche oggi nelle rievocazioni storiche - era utilizzato come ottimo legno per la costruzione degli archi.

L'albero è noto anche come falso ebano (o avorniello) in quanto il legno di esemplari molto vecchi poteva essere usato in sostituzione dell'ebano[2]

FONTE: WIKIPEDIA


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5 lug 2024
Ultima modifica: 5 lug 2024

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Data osservazione
5 luglio 2024
Famiglia

Pinaceae

Genere
Specie

Larix decidua

Nome comune

Larice

Luogo

vive in consociazione con abete rosso e bianco, pianta pioniera, ultima pianta che ritroviamo nelle nostre montagne. 

Conifera, gimnosperme ma decidua.

Corteccia rossastra che sviluppa grandi scaglie.

Aghi riuniti in gruppi di 15/30 aghi morbidi nei brachiblasti. Fiori unisessuali, pianta monoica. Infiorescenza maschile nella parte bassa del ramo, gialla, le femminili violaceo porpora crescono nella parte alta (strobili)

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Note

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6 ott 2024
Ultima modifica: 7 ott 2024


Data osservazione
6 ottobre 2024
Famiglia

Oleaceae

Genere

Ligustrum

Specie

Ligustrum vulgare

Nome comune

Ligustro

Luogo

Via Agordo, Belluno

Note

Queste piante possono arrivare fino ad una altezza di 5 – 12 m (massimo 30 m). La forma biologica è nano-fanerofita (NP), sono piante perenni e legnose, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 30 cm e i 2 metri. Queste piante possono essere considerate anche una fanerofite arboree (P scap) o fanerofite cespugliose (P caesp) a seconda del tipo di crescita. Alla base del fusto si formano diversi stoloni che diffondendosi per via vegetativa creano densi cespugli. In genere queste piante sono profumate.[4][9][10][11][12]


Fusto

La parte aerea del fusto è cespugliosa e prostrata con una corteccia colorata di bruno-verdastro, superficie liscia con lenticelle subrotonde o ellittiche in posizione trasversa. I rami sono minutamente pubescenti (glabro nel resto). Dimensione delle lenticelle = 1 mm.


Foglie

Le foglie sono intere, coriacee e lucide, verdi su entrambe le facce ed hanno un portamento opposto; formano dei verticilli a 2 a 2 e ogni verticillo è posizionato a 90° rispetto a quello sottostante. In genere le foglie sono caduche (nelle zone climatiche più calde come nel Mediterraneo sono più o meno persistenti anche durante la stagione invernale). Le foglie sono picciolate e si dividono in foglie basali (quelle dei rami più bassi) con una lamina ellittica e quelle apicali con lamine lanceolate. Le stipole sono assenti. Lunghezza del picciolo: 2 mm. Dimensione delle foglie basali: larghezza 12 mm; lunghezza 16 mm. Dimensione delle foglie apicali: larghezza 10 – 15 mm; lunghezza 30 – 40 mm.


Infiorescenza

Le infiorescenze sono formate da pannocchie terminali con forme ovato-piramidali. I fiori sono raccolti densamente. Sono molto profumate.


Fiore

I fiori sono ermafroditi, attinomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (ogni verticillo ha 4 elementi).

Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[11][12]

* K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, bacca/capsula.

Il calice è gamosepalo a forma campanulata, piccolo con 4 lobi. Dimensione del calice: 1 mm.

La corolla è gamopetala, con forme più o meno da obconiche a imbutiformi. Termina con 4 lobi valvati a forma di cappuccio lievemente patenti; la parte tubolare è meno lunga della parte lobata. Il colore della corolla è bianco-latte. Dimensione della corolla: 4 – 6 mm.

L'androceo è formato da 2 stami inclusi e adnati alla corolla. Le antere sono formate da due teche con deiscenza longitudinale. Il polline è tricolpato.

Il gineceo è bicarpellato (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli) ed ha un ovario supero, biloculare con 2 ovuli penduli per loculo. Gli ovuli sono provvisti di un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[13] La placentazione è assile. Lo stilo è unico e termina con uno stigma bifido. Il nettare è secreto dalle ovaie.

Fioritura: da maggio a luglio.

Frutti

Il frutto è una bacca subsferica carnosa con 1 - 4 semi. Il colore in genere è nero lucido. Dimensione della bacca: 6 – 8 mm.

FONTE: WIKIPEDIA

Foto di Dario Ganz


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Dario Ganz
24 set 2024
Ultima modifica: 6 ott 2024


Data osservazione
24 settembre 2024
Famiglia

Berberidaceae

Genere

Nandina

Specie

Nandina sp.

Nome comune

Nandina domestica

Luogo

Vivaio Mazzoccato - Feltre (BL)


Note

È un arbusto eretto sempreverde alto fino a 2 metri che forma numerosi rami a partire dalla base. Le foglie sono lucide e possono essere decidue in zone in cui l'inverno è particolarmente freddo. Esse sono composte, imparipennate e lunghe dai 50 ai 100 centimetri, bi e tripennate, individualmente lunghe dai 4 agli 11 centimetri e larghe da 1,5 a 3 centimetri. Le giovani foglie sono di un colore che va dal rosa pallido al rosso, prima di diventare verdi; quelle vecchie da verdi diventano rosse o viola e poi cadono. I fiori sono bianchi e appaiono a inizio estate raggruppati su di un'infiorescenza. I frutti sono bacche di colore rosso brillante di 5–10 millimetri di diametro che maturano nel tardo autunno e generalmente persistono per tutto l'inverno.


Tossicità

Tutte le parti della pianta sono tossiche in quanto contengono acido cianidrico e in certe quantità potrebbero essere fatali per ingestione. La pianta è considerata come non mortale per l'uomo, tuttavia le bacche possono essere pericolose per gatti, cani e animali da pascolo. Le bacche contengono anche alcaloidi come la nantenina, una molecola che blocca gli effetti della MDMA negli animali[3][4]. Gli uccelli solitamente non sono affetti da queste tossine e contribuiscono alla dispersione dei semi della pianta attraverso i loro escrementi. Tuttavia, un consumo eccessivo di bacche può portare alcuni uccelli alla morte[5].

Per ottenere le foglie rosse, deve essere in posizione soleggiata

FONTE: WIKIPEDIA

Di Forest & Kim Starr, CC BY 3.0 us, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=71882876


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Dario Ganz
7 ott 2024
Ultima modifica: 10 ott 2024


Data osservazione
9 giugno 2024
Famiglia

Papaveraceae

Genere

Papaver

Specie

Papaver sp.

Nome comune

Papavero

Luogo
Note

I fiori hanno due sepali che cadono quando il bocciolo si apre e quattro (o fino a sei) petali di colore rosso, rosa, arancione, giallo o lilla. Ci sono molti stami in diversi verticilli attorno a un pistillo composto, che deriva dalla fusione dei carpelli. Gli stimmi sono visibili sulla parte superiore della capsula e il numero di stimmi corrisponde al numero di carpelli fusi. L'ovario si sviluppa in seguito in una capsula deiscente, ricoperta dagli stimmi secchi. La capsula aperta disperde i suoi numerosi, minuscoli semi mentre il movimento dell'aria la scuote, a causa del lungo gambo. Il tipico Papaver gynoecium è superiore (il fiore è ipogino) con un ovario globoso. Lo stilo è caratteristicamente assente per la specie tipo papavero da oppio e molte altre, sebbene esistano quelle con uno stilo.[3] Gli stigmi sessili a forma di piastra si trovano sulla parte superiore dell'ovario. Superfici ricettive al polline. Il tipo di frutto caratteristico del Papaver è la capsula uniloculare. Il disco stigmatico poggia sulla parte superiore della capsula e sotto di essa ci sono pori deiscenti o valvole.[4]

FONTE: WIKIPEDIA

FOTO: DARIO GANZ


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