3. Parco di Villa Miari Fulcis a Modolo, Belluno

3.2. Ricerca storica

STORIA DELLA FAMIGLIA MIARI FULCIS

Stando alle cronache locali la famiglia Miari ebbe le sue origini nella città di Vicenza, città natale dei figli di Felice Miari capostipite della stirpe bellunese nel corso dell’ XI secolo. La prima testimonianza storiografica del cognome si riferisce ad Andrea da Miaro che rivestì la carica di capitano di Feltre nel 1110.

Nel corso dei secoli la famiglia ha dato i natali a numerosi canonici, cavalieri, giudici, giuristi, notai, studiosi e storici. Nel 1248 quando Ezzelino da Romano tenta di assalire il castello e la città di Belluno Alessandro Miari compare tra i difensori della città; nel 1391 Andrea Miari riceve in dono il castello di Zumelle da Gian Galeazzo Visconti, per i servigi prestati; nel 1404 è Bartolomeo Miari a battersi in favore di Venezia ed a piantare lo stendardo di San Marco sul ponte levatoio del castello di Belluno mentre nello stesso periodo il canonico Clemente Miari scrive i suoi famosi diari di cronaca bellunese.

Nel 1412 Giovanni Antonio Miari viene insignito del titolo di Conte di palazzo dall’imperatore Sigismondo D’Ungheria.

Eretta verso la metà del seicento dai Miari, conti per decreto dell’imperatore Sigismondo sin dal 1412, la splendida Villa nel corso dei secoli è stata oggetto di interventi di ampliamento ed abbellimento ed oggi può esser considerata uno dei più rappresentativi esempi di villa veneta.

Villa di Modolo è una tra le 15 ville maggiori della provincia di Belluno ed è compresa nella catalogazione delle cento ville venete di Antonio Canova.

Catasto 1842 - Comune censuario 01 Levego
FONTE: https://www.archiviodigitale.icar.beniculturali.it/it/185/ricerca/detail/247016 

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Si deve notare che la strada, dalla chiesetta all'ingresso della Villa Miari Fulcis, andava diritta e passava sul retro della latteria, delimitando l'attuale giardino romantico nella parte a nord che infatti risulta a quota molto inferiore rispetto all'accesso.

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E' stata fatta una importante ricerca storica da Antonella Costa che, per i tipi dell'Istituto Bellunese di ricerche sociali e culturali, pubblica, nel 2002: Giardini nella Provincia di Belluno

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Nel prezioso volume di Antonella Costa, da pagina 96 si trovano importanti dettagli

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Forse questa importante balaustra esterna che delimitava un giardino molto complesso e suddiviso a quote differenti è rimasto nei progetti di Andrea Miari nel secolo XIX.

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Nella metà del XX secolo era valorizzata anche la parte esterna a sud: la fiorita, della quale oggi rimane una costruzione che meriterebbe un restauro.

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Il giardino sud e molti dettagli come il gigantesco bosso della foto seguente, anche nel 2024, rimangono fedeli a questa foto fatta a metà del XX secolo

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Alcune alberature sono state abbattute ed oggi il giardino sud ha ottima luminosità e grande apertura

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